L’esperienza SuperSalone, l’evento coraggioso che ha riconnesso finalmente il mondo del design con la dimensione fisica, ha coinvolto anche alcuni produttori di cucina.
Ancor più coraggiosi, visto le oggettive difficoltà di rappresentare un sistema complesso in spazi piccoli e predeterminati. Ci hanno creduto quasi tutte le più grandi aziende, ma hanno colto l’opportunità anche piccole realtà che hanno potuto godere di una visibilità “democratica” altrimenti impossibile.
Le aziende si sono impegnate a rappresentarsi, puntando più su operazioni di branding che su effettivi lanci di prodotto. Qualcuna con maggiore attenzione – una per tutte Veneta Cucine – altre meno come, sorprendentemente, Boffi che, inappuntabile e affascinante come sempre nei suoi showroom in città, ha giocato la carta del SuperSalone con poca convinzione.
Premesso che sono state davvero poche le novità assolute, riservate sicuramente all’appuntamento con Eurocucina 2022, il percorso offerto dal SuperSalone è riuscito a far emergere alcuni segni tangibili che caratterizzano oggi il mondo cucina.
Primo tra tutti la continuità degli spazi che è sempre più determinante anche nel definire stili, ergonomia e materiali. Lo zoccolo arriva fino a terra (vedi il blocco in acciaio proposto da Boffi per la versione aggiornata di Xila o le colonne di Lounge, Veneta Cucine), i capaci armadi contengono tutto e si aprono con meccanismi sempre più fluidi mimetizzando al bisogno gli spazi operativi, finiture e materiali sono gli stessi della zona giorno.
A questo proposito è indubbio che uno dei trend è quello delle texture che possiamo definire in 3D. Che sia legno o anche vetro (proposto da Veneta Cucine e da Scavolini per la sua Diesel Get Together Kitchen) l’anta diventa a rilievo con motivi di scanalature varie ed effetti riconducibili al tessuto plissé, tornato in auge anche nella moda.
Sul legno hanno scommesso in tanti e lo hanno proposto ancora nelle sue versioni classiche più vissute e calde (Aran con Oasi, Lube con Flavour, Creo Kitchens con Tablet Wood) mentre il mondo della pietra, sempre presente sui top, ispira oggi le proposte tech con una ricerca che non si limita solo a una riproduzione fedele ma diventa pretesto per nuovi grafismi (vedi Fantoni o il vetro stampato di Lago proposto al SuperSalone per il mondo living).
Parlando di colore, il monopolio dei neutri, dal tortora ai grigi, si è interrotto con qualche punta di rosso e arancio, tipico degli anni ’70, che hanno ispirato anche il mondo del complemento. Anche il verde è tornato, sia nelle pietre dei top sia nelle ante (molto bella la tonalità Commodoro di Fenix). Lo sguardo agli anni pre-duemila ha riportato in auge anche le maniglie, con gioia sicura dei pochi produttori specializzati rimasti e dei consumatori che ne apprezzeranno l’ergonomia. Tendenze che sono state confermate anche negli showroom e nelle location in città e su cui torneremo in modo approfondito con il report in pubblicazione sul prossimo numero di Ambiente Cucina.
Prima di passare alla carrellata degli arredi per la cucina visti al SuperSalone, è giusto segnalare che questa formula, il cui successo è stato comunque superiore alle aspettative e che è stato apprezzato molto dal pubblico finale (anche dai giornalisti) per la sua facilità di lettura e accessibilità, è stata un indubbio segnale di ripartenza e di vitalità, ma anche una sfida per la creatività e capacità di immaginare nuovi linguaggi da parte di designer e aziende. Uscendo dal mondo cucina, ci piace citare la presenza di Lago come esempio di corretta e coerente interpretazione del concept di SuperSalone. Daniele Lago ha deciso di puntare su una formula ancora una volta innovativa, lanciando la sua prima Limited Edition: quattro iconici prodotti Lago sono stati “vestiti” con uno speciale materiale creato in esclusiva per il SuperSalone in una edizione limitata in 100 copie numerate. Non solo branding dunque, come la super fotografata e originale installazione di Molteni, ma anche prodotto, una reale novità, che unito alla formula scelta conferma il dinamismo dell’azienda.
WALSER KÜCHEN
Con un nome tedesco che rimanda alle tradizione delle alti valli tra Italia e Svizzera, l’azienda è tutta italiana e ha voluto presentare il suo carattere artigianale che sfida i limiti proponendo una cucina sospesa realizzata con ante a modulo fisso da 64×64, all’interno del quale erano anche integrati lavastoviglie e frigorifero.
Tutte le foto sono di Ferdinando Sacco